Ma è molto di più...Il termine moda deriva dal latino modus, che significa: maniera, norma, regola, tempo, melodia, modalità, ritmo, tono, moderazione, guisa, discrezione.
Nei secoli passati serviva a creare una distinzione fra le classi sociali, l'abbigliamento, infatti, era appannaggio delle sole classi abbienti, soprattutto, per via del costo dei tessuti e dei coloranti usati, che venivano estratti dal mondo minerale, animale e vegetale. Prima dell'Ottocento, l'abito era considerato talmente prezioso che veniva elencato tra i beni testamentari. I ceti poco abbienti erano soliti indossare solo abiti tagliati rozzamente e, soprattutto, colorati con tinture poco costose come il grigio. A questi aggiungeva scarpe in panno o legno. Non potendo permettersi il lusso di acquistare abiti nuovi confezionati su misura, tali classi ripiegavano spesso sull'abbigliamento usato.
Oggi la moda è costituita da abiti per le passerelle, abiti pret a porter, tra i quali ne troviamo di accessibili e non, a livello economico.
I colori sono elementi importanti nella caratterizzazione di un'abito e può influenzare il successo di vendita. A proposito del grigio tè verde, una delle più grandi stiliste italiane è Alberta Ferretti. Nella sfilata a Milano nel 2016 si trasforma nella regina del deserto, attraversando il Sahara grazie ai vestiti con marroni, seppia e grigio tè verde, con abiti leggeri, impalpabili, fluttuanti. Come una tempesta di sabbia che porta via ogni cosa e acceca, lo chiffon vola sul corpo disegnando linee morbide e regali. La donna di Alberta Ferretti diventa eterea e soave.
In anni precedenti la stessa stilista ha voluto utilizzare il medesimo colore, utilizzando le tonalità più o meno scure. In questo caso i materiali utilizzati sono seta e cotone, e la donna che ne risulta è sempre la donna elegante dalla figura leggiadra
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