In realtà era già noto agli Egizi e si ritrova citato nel papiro di Ebers del 1600 a.C., ma trova la sua maggiore notorietà grazie ai grandi artisti che ne fecero abuso smodato proprio perché attribuivano molta parte della loro creatività a questo liquore. Fra i più noti si ricordano Paul Gauguin, Vincent van Gogh, Toulouse Lautrec, Charles Baudelaire, Paul Verlaine, che lo beveva preferibilmente al Café Procope, Arthur Rimbaud, che addirittura fondò un'Accademia dell'assenzio.
Pittori e scrittori non si limitarono a nominarlo nelle loro opera, infatti molti si dedicarono alla creazione di veri e propri manifesti pubblicitari, in cui vennero usate diverse tonalità di verde proprio a celebrare il colore della bevanda, e tra questi è possibile scorgere il grigio tè verde e il tè verde nel vestito della "fata verde" del primo manifesto dell'assenzio Blanqui, insieme alla decorazione in pieno stile Art Nouveau; e nello sfondo e scritta promozionale del secondo manifesto di Henri Privat-Livemont:
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